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Meglio tardi che più tardi ancora.

Sapete una cosa? Quando ho fatto il precedente viaggio in treno stavo già pensando a cosa avrei potuto scrivere per descrivee il ritorno da Bari a Pescara, ma poi, come al solito, ho perso tempo, non ho sistemato le foto, non ho trovato il tempo, ci sono state diverse piaghe di biblica e belushiana memoria, cavallette comprese, ecc., ecc.      Però alla fine ce l'ho fatta, qualcosa mi è venuta in mente e qualcosa ho deciso di scrivere, qualcosa di interessante magari solo per me, come nella maggior parte dei casi, ma tant'è, di meglio non so ancora fare e non so se lo saprò fare mai.      Dicevo qualche tempo fa, proprio qui , che i miei viaggi in treno erano pressochè avvenuti tutti in direzione nord o in direzione ovest, ma davvero mai, aggiungo stranamente, più a sud di Foggia; in diverse occasioni mi era capitato di andare anche più a meridione, ma sempre con altri mezzi di trasporto, aereo compreso, e quasi mai da solo. Forse ho già detto anche questo, ma mi piace ripeter
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Che titolo ci metto qua?

Uscendo di casa questa mattina, mi sono tornati in mente diversi momenti degli anni passati, non so perché, ma probabilmente in primis per via della levataccia intorno alle tre, necessaria a non perdere l'intercity notte 757 per Bari, proveniente da Torino. Ecco, il primo pensiero è andato a questo treno, perché forse, a mia memoria, risultava già abbastanza pieno di pensieri per alcune stazioni in cui sarebbe passato. Le provo ad elencare? Ma sì, dai! Torino, dove sono stato, per poche ore, non molto tempo fa e dove ho vissuto momenti di riflessione in un noto albergo nei pressi della stazione e dove ho avuto il piacere di incontrare amiche e amici che prima erano solo virtuali, ma che mi hanno donato pienamente il calore della loro ospitalità. Alessandria, in cui vive un amico, mi permetto di chiamarlo tale, non ancora conosciuto di persona, ma che condivide la mia passione per le ferrovie e che spero di incontrare in qualcuna delle nostre stazioni. Che dire di Voghera? Ci sono

Pensieri (pochi, ma a casaccio, forse).

C'è sempre un momento in cui ti fermi un attimo, fai un bel respiro e decidi di guardarti intorno; talvolta è una buona idea, altre volte può esserlo meno, per una serie di motivi che non è sempre facile individuare né tantomeno descrivere. Dei profumi, si, anche di quelli che altri trovano strani, quei profumi di reti lasciate al sole, vogliamo parlare anche di loro? Meglio di no, almeno oggi, provo a ricordare un po' di cose, e non è facilissimo a volte; provo a dimenticarne altre e qui - lo sappiamo tutti, vero?  - il compito si fa ancora più arduo, perchè ricordare è talvolta difficile, ma dimenticare lo è quasi sempre. Fermiamoci qui, a contemplare questo fiume sempre uguale e queste barche che tra un po' potrebbero prendere il largo, un po' come fanno i nostri pensieri, che il largo lo prendono, spesso, quando meno ce lo aspettiamo. E' passato anche questo lunedì, eh! Non preoccupatevi, presto tornerò ai miei amati treni che, rispetto alle barche, hanno strade

Non dire "treno!" se non ci sei sopra...

Ogni treno ha una sua ferrovia, ma non è detto che ogni ferrovia abbia un suo treno, per una serie di ragioni che forse potrebbe essere anche tedioso spiegare. Ma voi siete abituati a quel fantastico tedio che io sono stato sempre capace di elargirvi, vero? Tantopiù che sono più che certo che se dovessero esserci più di due persone a leggere questi post, potrei già festeggiare a ostriche e champagne. Ah, dimenticavo! avevo già parlato di ostriche qualche tempo fa, mi sa proprio qui , ma sono passati tanti anni, sicuramente ne sono passati più del tempo in cui ho lasciato ibernato questo luogo, che ora mi piace riportare a livello visibile, almeno visibile a me. Dicevo quindi, non è detto che una ferrovia abbia sempre un treno e in effetti è strano quello che ho visto qualche settimana fa, rappresentato dall'immagine qui a lato, che mi ha fatto inchiodare i freni della macchina, con somma gioia di chi mi seguiva da vicino in quel frangente, costringendomi ad una fermata inaspettata

Passaggi a Nord-Ovest

     Perchè un titolo così? A dire il vero non lo so neanche io, ma vedrò di riuscire a dargli un senso qualora lo abbia, per parafrasare un testo di un noto cantautore di Zocca, nel corso di questa consueta ed "eolica" descrizione ( qui trovate , forse, il significato del termine "eolico").      Non ero mai stato a Torino, se non una volta fugacemente, tanti anni fa, ma senza neanche passare per le vie del centro e senza peraltro vedere altro che l'interno della stazione di Porta Nuova e la sala congressi in cui avrei dovuto passare diverse ore. Quasi dimenticavo di averne già scritto alcuni anni fa, proprio qui , del precedente viaggio che mi aveva portato in quella città, un viaggio "misto" che prevedeva più mezzi di trasporto: aereo, auto, treno e piedi; un viaggio che adesso ricordo con piacere, pur ricordando solo vagamente il motivo, forse un evento legato a miei precedenti trascorsi professionali.      Torniamo ad oggi, però. O meglio, torniam